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What are these photographs of you?
What do I see when I’m looking at them?
Eternal moments of immutable beauty.
And what do you see when you are looking at these photographs that portray you? these photographs that you know have been taken by me? And when you look at them, do you see how you were or you see yourself a little bit through my eyes too? Or don’t you recognize yourself? Can you see your beauty through my eyes? All these images are perhaps only moments that are summoned from the past and brought to the present. They are carrying that presence that will never come back. Nonetheless they always come from the past, from a time that is no more, a dead time. And so, your eyes, that I can’t see anymore; your lips, that I can’t kiss anymore and your hand that I can’t hold anymore; these images will not come back. Your presence comes back to visit my present time, so vividly, with the same terrible sweetness… But anything that live, live in the present time, dying and reviving. In every moment it perpetuates itself into something always new and always innocent, forgetting the past. Thus I would continue to love you and so I would like to continue to love. Maybe I should leave these images in the past and don’t disturb them, recalling them in a time that is not theirs. Just as we shouldn’t bother the dead but leave them in their world and don’t summon them into the present, which is owned by the living. To observe the time unfolding, to live the constant impermanence without feeling the need to stop and hold a little bit of what vanish. Perhaps I should catch these instants and immediately let them go, let them continue to flow. Catch one after the other and let them leave one after the other. Nevertheless I’m looking at these photographs and I feel that I would like you to be here with me. What am I holding? I’m clenching these images and I feel the desire of your presence. I know, I’m sure about it, that I would find you just as I found you in the morning, beside me. And I would kiss your eyes as usual and you would smile to me, sweetened as always. Like a magic that could delete all the other moments that surround it, all the past, even the future. These photographs are not enough, they are asking for new ones in order to overwrite this beauty with a new one. I feel your presence in my being; in my body and everything push me to come to you. How can this memory be enough for me? Is it possible that would be enough to let me vanish in a remembrance, a memory lost in time? Sometime a distance is needed for thinning what links you to your lover, still alive, still your lover, and reduce him to an image. I would like to exchange these photographs for you, alive.
Maybe that it would be possible to exchange me with my image?
So you did.
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Cosa sono queste fotografie che ti ritraggono?
Cosa vedo quando le osservo?
Momenti di bellezza eternamente immutabile.
E tu cosa vedi quando osservi queste fotografie che ti ritraggono? Queste fotografie che sai essere state scattate da me? E quando le guardi, vedi come fosti o ti vedi anche un po’ attraverso i miei occhi? Oppure non ti riconosci in queste immagini? non riconosci la tua bellezza attraverso i miei occhi?Tutte queste immagini forse sono solo momenti che dal passato vengono resuscitati, riportati nel presente. Essi si portano appresso quella presenza che non tornerà mai più. Ma ciò nonostante, sempre dal passato riemergono, da un tempo che non vive più, un tempo morto. E così i tuoi occhi, che non posso più vedere; le tue labbra, che non posso più baciare e la tua mano che non posso più stringere; queste immagini non torneranno. La tua presenza torna a visitare il mio presente, così vividamente, con la stessa terribile dolcezza… Ma tutto ciò che vive, vive nel presente, morendo e rivivendo, in ogni momento si perpetua sempre nuovo e sempre innocente, dimentico del passato. Così avrei continuato ad amarti. Così vorrei continuare ad amare. Forse bisognerebbe lasciare al passato tutte queste immagini e non disturbarle, richiamandole in un tempo che non è il loro come non si dovrebbero disturbare i morti, lasciarli nel loro mondo e non evocarli nel presente, che è dei viventi. Osservare il dispiegarsi del tempo; vivere la costante impermanenza senza sentire il bisogno di fermare e trattenere un poco di ciò che svanisce. Bisognerebbe forse catturare questi istanti e subito lasciarli andare, seguitare a lasciarli scorrere. Catturarli uno dopo l’altro e uno dopo l’altro lasciare che se ne vadano. Ciò nonostante osservo queste fotografie e sento che ti vorrei qui con me. Tengo tra le mani queste immagini, ma cosa sto afferrando? Stringo queste immagini e sento il desiderio della tua presenza e so, ne sono certo, che ti ritroverei come al mattino ti ritrovavo accanto a me e ti bacerei sugli occhi come sempre e tu mi sorrideresti, addolcita come sempre. Come una magia che potesse cancellare tutti gli altri che gli stavano attorno, tutto il passato, persino il futuro. Queste fotografie non mi bastano; ne chiedono di nuove a sovrascrivere questa bellezza con una nuova. Sento il tuo ricordo nel mio essere, nel mio corpo e tutto mi spinge a venire a te. Come potrebbe bastarmi questo ricordo?E’ possibile che possa bastare lasciarmi svanire in un ricordo, in una memoria persa nel tempo?A volte la distanza serve per meglio assottigliare ciò che ti lega a chi ami, ancora vivo, ancora tuo amante e ridurlo a un’immagine. Vorrei scambiare queste fotografie con te, viva .
Forse che mi si potrebbe scambiare con la mia immagine?
Così hai fatto.